Nell’osservare Carmine in azione durante alcuni dei miei workshop ho maturato la profonda convinzione che la Natura, nel toglierti qualcosa, senta in qualche modo il dovere di ricompensarti. L’istintiva capacità di cogliere la Bellezza, l’Armonia, l’Essenza in ogni scena, la determinazione con cui insegue l’inquadratura migliore, una visione della realtà che riesce magicamente ad “andare oltre”. Quando mi mostra i suoi scatti – non senza una punta di consapevole orgoglio – e’ inevitabile soffermarsi su qualche inquadratura e pensare “cavolo, questo avrei voluto e dovuto farlo io”. Carmine e’ un ragazzo non udente e per lui la fotografia non e’ un gioco o un semplice passatempo ma un’autentica passione, nella quale ha trovato nuove e formidabili opportunità di comunicazione e di espressione. E in questo regno fatto di luce, forme, colori lui danza con sorprendente disinvoltura, isolandosi ancor più dal mondo circostante, per uscirne con istantanee semplici ed efficaci: un premio alla sua caparbietà, certo, ma anche il frutto di una capacità di sintesi visiva rara, che in qualche modo gli è’ stata donata.