Skip to main content

10 consigli per fotografare gli animali selvatici

 

Per gli appassionati di ambienti naturali ed i “cacciatori di wilderness” gli incontri ravvicinati con la fauna selvatica non sono certo un evento raro. In questo articolo vi darò qualche consiglio per documentare al meglio tali incontri e “raccontare con le immagini” le emozioni che ne scaturiscono.

Primo consiglio – Informati e studia luoghi, abitudini, comportamenti

I migliori risultati si ottengono con costanza, fortuna e una buona conoscenza delle abitudini delle specie che ci accingiamo a fotografare. Alcuni animali sono molto diffidenti e si muovono solo in determinate fasce orarie, altri possono essere pericolosi e devono essere osservati con prudenza (non approcciati!). Puoi affidarti all’esperienza maturata sul campo o a quella di una guida esperta. Anche in questo campo il web è una fonte inesauribile di informazioni preziose.

Secondo consiglio – Ambienta il tuo soggetto

Le immagini più coinvolgenti sono quelle che mostrano l’animale allo stato libero nel suo habitat naturale. Più che un ritratto a pieno formato, cercate di inserire il soggetto nel suo ambiente. Lo sfondo non dovrà essere sfuocato o caotico (“sporcato” da elementi di disturbo come strade, alberi che spuntano dal soggetto, ecc.).

Terzo consiglio – Scegli un’illuminazione “morbida”

Contrariamente a quello che si pensa, la luce morbida che avvolge il soggetto in una giornata nuvolosa è la migliore, perché non produce ombre nette. La livrea dell’animale ne uscirà valorizzata. L’illuminazione solare diretta produce invece ombre dure ed il forte contrasto che ne deriva rende l’immagine meno gradevole. L’illuminazione diffusa è perfetta anche per riprendere gli animali domestici.

Quarto consiglio – Documenta comportamenti interessanti

Ad una posa statuaria ma statica, cerca di preferire comportamenti dinamici – individuali o sociali – e scene di azione interessanti. “Cogliendo l’attimo” otterrai un’immagine di maggior impatto visivo. E’ necessaria una buona prontezza operativa perchè situazioni di questo tipo sono spesso imprevedibili e improvvise, dopo lunghe attese. Ma la soddisfazione che ricaverai da uno scatto non “posato” sapranno ricompensare la fatica.

Quinto consiglio – Prova scatti in panning

La potenza e la velocità possono essere valorizzate adottando la tecnica del panning, che consiste nel seguire il soggetto mentre si scatta utilizzando tempi di posa di 2-3 valori più lenti rispetto a quelli che ne congelerebbero il movimento. Possono essere necessari più tentativi ma le immagini che ricaveremo saranno più “vive” e caratterizzate da una forte connotazione dinamica.

Questi primi 5 consigli sono i più importanti per la realizzazione di una bella immagine. I 4 consigli che seguono vi renderanno la vita più facile, aumentando le possibilità di realizzare un bello scatto anche senza una particolare esperienza o dimestichezza con le attrezzature.

Sesto consiglio – Scegli una macchina fotografica con raffica veloce e buffer adeguato

E’ importante scattare con una macchina dotata non solo di una buona raffica (più di 5 scatti al secondo), ma anche di un buffer adeguato: è inutile impostare 10 fotogrammi al secondo, se il buffer può contenere solo 20 immagini in formato RAW, perchè la macchina rallenterebbe sul più bello, fino a bloccarsi del tutto. Per evitare questo, se non disponi di un buffer capiente, scatta in Jpeg: sempre meglio che perdere l’attimo decisivo.

Settimo consiglio –  Scegli una focale zoom di buona qualità

Se vuoi dotarti di una sola combinazione ottica-obiettivo (per ragioni di trasportabilità o di costi), ti sconsiglio vivamente di optare per una focale fissa, che non ti permetterà di scegliere la composizione desiderata.  Tieni presente che la situazione può cambiare improvvisamente, con l’animale che  si avvicina inaspettatamente. Inoltre cambiando la focale potrai decidere in qualsiasi momento quale dovrà essere il contributo dell’ambiente circostante, passando dal ritratto alla figura ambientata.  A meno di non scattare esclusivamente all’avifauna (per la quale la potenza del teleobiettivo non è mai abbastanza), il mercato da qualche anno offre strumenti estremamente versatili e di ottima qualità, senza spendere una fortuna. Questi sono alcuni obiettivi che consiglio:

Sigma 100-400, 150-600 C, 150-600 S, 60-600 S

Tamron 100-400, 150-600 G2

Canon 100-400 ultima versione

Sony 100-400 GM e 200-600 G

Nikon 200-500

Ottavo consiglio – Scegli un sensore performante a valori ISO elevati

Gli animali selvatici sono attivi a inizio o fine giornata, quando la luce tende a scarseggiare. In tali condizioni pur impostando sul teleobiettivo il diaframma più aperto i tempi di otturazione possono allungarsi al di sotto della soglia minima di sicurezza (il valore del reciproco della lunghezza focale utilizzata). Non sarà infrequente operare a 3200 ISO e oltre.  I sensori “full frame”, sebbene a parità di focale utilizzata producano un ingrandimento inferiore,  hanno un vantaggio significativo in termini di qualità, alle sensibilità ISO elevate. Con la mia Sony A73 non ho il timore di spingermi fino a 6400 ISO, se necessario.

  

Nono consiglio – Scegli una macchina di risoluzione elevata

Una più elevata pixel-density (maggiore risoluzione su sensori di dimensioni date) non significa affatto maggior disturbo digitale (“rumore”), a parità di output. Disporre di più pixel consente invece di croppare l’immagine in caso di soggetti troppo distanti, o ripresi con teleobiettivi non abbastanza potenti.

  

Decimo consiglio – Scegli una macchina con tracking autofocus performante

Seguire un animale in corsa o un uccello in volo richiede buona tecnica ed una certa esperienza. Se il movimento è erratico, disporre di un sistema di messa capace di inseguire il soggetto, può veramente fare la differenza.


 

Leave a Reply