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Una grande novità di Photoshop 2021: aumentare la risoluzione di un file con ACR

 

Una delle più interessanti novità introdotte quest’anno da Adobe per il programma Photoshop è la funzione “Super resolution”,  attivando la quale è possibile aumentare la risoluzione apparente dell’immagine di 4 volte. Da tempo è possibile aumentare artificialmente le dimensioni di un file, attraverso le funzioni di interpolazione (lineare, bicubica, bilineare, ecc.), ma questa volta siamo davvero di fronte ad un salto tecnologico: grazie all’ AI (Artificial Intelligence) ed al Machine Learning, il file Raw viene interpolato con un grande livello di fedeltà, producendo immagini con dettagli incredibili e artefatti quasi inesistenti, proprio come se fossero stati scattati con macchine di risoluzione ben più elevata.

Come sappiamo qualsiasi ingrandimento – già dall’era analogica – produce una perdita di dettaglio. Se stampato a partire dallo stesso file e osservato dalla stessa distanza, un poster risulterà molto meno nitido rispetto ad una stampa formato A4. Di qui la necessità di interpolare l’immagine per aumentarne artificialmente la risoluzione, prima di andare in stampa.

Analogamente, potrebbe capitare di dover “croppare” un’immagine per ingrandire un dettaglio: si pensi al caso di un safari fotografico in cui un teleobiettivo non abbastanza potente non ci consente di riempire l’inquadratura…

Oppure a quando intendiamo cambiare il taglio di un ritratto da “ambientato” a “primo piano”……

Tagliare un’immagine significa buttare via pixel, e quindi esporre il file risultante ad un inevitabile calo di nitidezza in caso di ingrandimento.

Abbiamo dunque testato la nuova funzione “super resolution” riscontrando risultati estremamente interessanti, con i file da 6, 24 e 42 Mpx prodotti dalle macchine Canon Eos 10D, Sony A73 e Sony A7R3

Come vedremo, i risultati migliori si ottengono partendo da file di risoluzione elevata, ma anche file generati da vecchie macchine digitali possono beneficiare di un vero e proprio resolution boost, fino al punto da consentire ingrandimenti fino a ieri impensabili. A titolo di esempio, i file della vecchia Canon Eos 10D da 6 mpx aumentano a 24 mpx, mantenendo la stessa nitidezza del file originario al livello dei singoli pixel, ma permettendo ingrandimenti di molto superiori grazie all’incremento della risoluzione.

Nel caso dei file di una Sony A73, non solo la risoluzione passa da 24 a 96 mpx, ma la nitidezza addirittura è maggiore “a livello di pixel” (pixel level), il che significa che si potrebbero stampare immagini più grandi con una nitidezza maggiore di quelle più piccole!!

Per chiarire il concetto, vediamo di spiegare tutto un passo alla volta. Come prima cosa apriamo il file RAW su cui vogliamo lavorare. Una volta in ACR, clicchiamo sull’immagine col tasto destro del mouse e selezioniamo l’opzione “migliora”

La finestra che compare ci consente di visualizzare un’anteprima dell’intervento e la stima del tempo necessario (in realtà ci vuole molto di meno, se non avete un chiodo al posto del PC…..)

Questa immagine risale al 2004 ed è stata scattata con una vecchia Canon Eos 10D con l’ottimo Canon EF 28-70 mm f.2,8L. Come si può notare in basso nella schermata, si tratta di un file da 6,3 MP (2048 x 3072)

Qui abbiamo affiancato i due file, quello originale e quello “migliorato”, la cui risoluzione è ora passata a 4096 x 6144 pixel = circa 24 mpx. La nitidezza apparente non è cambiata, come risulta dall’ingrandimento qui sotto

In realtà, le dimensioni delle immagini sono diverse: se visualizziamo le “dimensioni di stampa” otteniamo ovviamente una visione ingrandita, perchè la nostra vecchia digitale da 6 Mpx è diventata una moderna 24 Mpx

Se vogliamo ottenere un output da 300 Dpi (la massima risoluzione che l’occhio umano è in grado di percepire su qualsiasi stampa), le dimensioni  di stampa possibili nei due casi passeranno da 17,34 x 26,01 cm a ben 36,68 x 52,02 cm

In realtà, più grande è l’ingrandimento, maggiore è la distanza da cui osserveremo l’immagine: un poster da 180 DPI osservato da 3 metri di distanza ci sembrerà nitido come una stampa da 300 DPI in formato A4 visionata da un metro. A parte questa considerazione, l’incremento di risoluzione sul file si traduce sempre in un incremento delle dimensioni di stampa possibili, a parità di DPI, o in un incremento di DPI, a parità di dimensioni dell’output.

La cosa ancora più interessante della nuova funzione è che la sua efficacia aumenta all’aumentare della risoluzione nativa, probabilmente perchè l’Intelligenza Artificiale beneficia del maggior numero di pixel iniziali per crearne di nuovi artificiali. Vediamo quindi cosa succede coi file di una Sony A73 da 24 Mpx

La differenza è già visibile nelle anteprime:

Vediamo un altro esempio

Ingrandendo le immagini al 100 % quella “migliorata” risulterà ovviamente più grande, in quanto porzione di una stampa di dimensioni molto maggiori, ma la nitidezza non ne risente affatto.

Da notare l’incredibile risolvenza del Sigma ART 135 mm f.1,8 utilizzato nell’occasione. In sintesi la nostra Sony da 24 Mpx è diventata una bomba da ben 96 Mpx!

Ancora più impressionanti, infine, i risultati sui file di una macchina dotata di un sensore da ben 42 Mpx, come quello della Sony A7R3, su cui abbiamo montato il formidabile Sigma 35 mm f.1,2 ART, per fotografare la nostra amica Ilaria

La risoluzione passa 7952 x 5304 (ca 42 Mpx) a 15904 x 10608 (ca 168 Mpx)Come si può notare sotto, se noi ingrandiamo il file originario per ottenere lo stesso ingrandimento di quello “migliorato”, quest’ultimo appare nettamente più nitido.La dimensione del file aumenta da 120 Mb a 480 Mb, la stampa ottenibile  da  67,33 x 44,91 cm a ben 134,65 x 89,81 cm ad una risoluzione di output di 300 DPI (persino troppi per una stampa di così grandi dimensioni)

Che conclusioni possiamo trarre, vista l’evidenza dei risultati?

Probabilmente che siamo solo all’inizio della rivoluzione consentita dall’Intelligenza Artificiale (AI) e che l’evoluzione dei software di elaborazione delle immagini è destinata ad avere sulla qualità delle immagini un’impatto maggiore rispetto a quello della risoluzione dei sensori.

 

 

 

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